I chiarimenti del Sistema Nazionale delle agenzie di protezione ambientale (SNPA)
Forniamo alcuni chiarimenti in merito alle precedenti comunicazioni inviate sul tema.
L’obbligo, entrato in vigore dal 1° gennaio 2022, riguarda la raccolta differenziata a livello urbano dei rifiuti tessili che spetta ai comuni e ai gestori del servizio pubblico di raccolta rifiuti. Comuni e gestori, che non hanno ancora attivato questo servizio di raccolta, dovranno realizzarlo e regolamentarlo al meglio il prima possibile, comprendendo sia gli indumenti che altri materiali tessili, come ad esempio la tappezzeria, le lenzuola, gli asciugamani e altri prodotti tessili che per lo più, si trovano nelle utenze domestiche.
La strategia europea, nell’ambito della quale Confartigianato ha presentato le proprie proposte, prevede l’introduzione della responsabilità estesa del produttore (Epr) anche nel comparto industriale tessile e moda. L’esempio da seguire esiste, e basterà rifarsi alle esperienze già operative da anni nel settore degli imballaggi dove i consorzi della filiera CONAI gestiscono da anni i rifiuti derivanti da diverse filiere di materiali. Dovranno pertanto nascere nei prossimi mesi analoghi consorzi riconosciuti dal Ministero della Transazione Ecologica, per i rifiuti tessili.
Il problema è la mancanza di una vera rete infrastrutturale di impianti di recupero di materia di scarti tessili. Il piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia 150 milioni di euro per la costruzione di “textile hubs” innovativi a cui si aggiunge una parte del miliardo e mezzo destinato alle amministrazioni pubbliche per il miglioramento dei sistemi di raccolta differenziata e riciclo.
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