La Commissione Ue propone un insieme globale di azioni per garantire l’accesso degli Stati Membri a un approvvigionamento sostenibile delle materie prime critiche (Critical Raw Material – CRM), indispensabili per un’ampia gamma di settori strategici, tra cui l’industria a zero emissioni nette, l’industria digitale, l’industria aerospaziale e la difesa, dalle batterie ai microprocessori, dalle turbine eoliche alle celle a combustibile a idrogeno.
La lista delle materie prime critiche è stata recentemente aggiornata e sono state individuate 16 materie prime critiche strategiche (fosforo, litio, nichel, platino, terre rare, etc..) la cui lista sarà rivista almeno ogni 4 anni. I più recenti studi a livello comunitario indicano che al 2050 la domanda di litio potrebbe aumentare di 57 volte, a quella di nichel di 15 volte, mentre la richiesta di metalli del gruppo del platino di 970 volte.
Con la pubblicazione del Critical Raw Materials Act (CRMA), la commissione punta a garantire l’estrazione di almeno il 10% delle principali materie prime critiche utilizzate dall’industria europea, spingere il riciclo fino a coprire il 15% del consumo annuale entro il 2030, e assicurare che almeno il 40% delle materie prime critiche strategiche consumate dall’UE in un anno sia processato entro i confini dell’unione.
Il CRMA, che mette insieme una proposta di regolamento (che dovrà essere approvata dal consiglio e Parlamento) e una comunicazione si svilupperà su due direttrici:
- Diversificazione delle forniture estere;
- Aumento della capacità interna sia in termini di nuove estrazioni che di riciclo;
Gli stati membri e le imprese private dovranno adottare e attuare misure per migliorare la raccolta dei rifiuti ricchi di materie prime critiche e garantirne il riciclo.
Per i flussi strategici come i veicoli a fine vita, apparecchiature elettriche ed elettroniche e batterie la commissione sta lavorando all’introduzione di nuovi obblighi di progettazione e di riciclo in ambito della revisione delle rispettive discipline di settore, destinando inoltre 200 milioni di euro alla realizzazione di dieci nuovi “Hubs for Circularity”.
Entro il 2030 non è più del 65% di ogni materia prima critica strategica dovrà provenire da un singolo paese terzo. L’UE ha sottoscritto un’intesa con gli USA per garantire che le materie prime critiche per le batterie dei veicoli elettrici, se estratte o processate IN Europa siano trattate al pari di quelle provenienti dagli Stati Uniti. Verrà istituito un “club delle materie prime critiche”
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