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Decreto Coesione: ecco le novità



Il cosiddetto Decreto Coesione, convertito in Legge n. 95/2024, ha introdotto una serie di misure volte a rafforzare l’occupazione delle categorie di lavoratori considerate maggiormente svantaggiate. Nello specifico vengono previsti alcuni incentivi con validità 1° settembre 2024 – 31 dicembre 2025, di seguito illustrati.

 

BONUS GIOVANI UNDER 35

Consiste nell’esonero del 100% dei contributi previdenziali per 24 mesi per le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato di giovani under 35 che non siano mai stati occupati in precedenza a tempo indeterminato.

Il limite massimo dell’esonero è pari ad € 500,00 mensili e non è cumulabile con altri esoneri contributivi o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

Affinché il datore di lavoro possa godere del beneficio contributivo, fermi restando i principi generali di fruizione degli incentivi in vigore, è necessario che:

  • non si sia provveduto, nei sei mesi precedenti l’assunzione, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi nella medesima unità produttiva;

  • non si provveda, nei sei mesi successivi all’assunzione incentivata, al licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto con l’esonero ovvero di un lavoratore impiegato con la medesima qualifica e nella stessa unità produttiva del primo. In caso contrario l’esonero è revocato e si procederà al recupero del beneficio già fruito.

L’efficacia di tale esonero è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea.

 

BONUS DONNE SVANTAGGIATE

Viene previsto un esonero del 100% dei contributi previdenziali per 24 mesi a carico dei datori di lavoro nel caso di assunzione o trasformazioni di donne, di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito:

  • da almeno 24 mesi, ovunque residenti

  • da almeno 6 mesi, se residenti nella Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno

  • da almeno 6 mesi, se operanti in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna, così come individuati annualmente con decreto interministeriale.

  • Il limite massimo dell’esonero è pari ad € 650,00 mensili e l’incentivo:

  • è subordinato al conseguimento di un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti;

  • non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato

  • non è cumulabile con altri esoneri contributivi o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente

 

MAXIDEDUZIONE – MAGGIORAZIONE DEL COSTO AMMESSO IN DEDUZIONE

L’articolo 4 del D.lgs 216/2023 ha introdotto una misura temporanea mirata ad abbattere il c.d. “cuneo fiscale”, attraverso una maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, pari al 20% (incrementabili al 30% in determinati casi) del costo riferibile all’incremento occupazionale, con l’obiettivo di promuovere l’occupazione.

La norma è stata resa operativa il 25 giugno 2024 con il decreto del Ministero dell’Economia, di concerto con il Ministero del Lavoro, che ha emanato le linee guida per accedere al beneficio.

Nello specifico, i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, possono dedurre i costi con:

  • una maggiorazione pari al 20% per il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato

  • una ulteriore deduzione pari al 10% in presenza di nuove assunzioni a tempo indeterminato di dipendenti rientranti nelle categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela

Si tratta in sostanza di una maxideduzione del 120% dal reddito (IRES o IRPEF) per le imprese e i professionisti che abbiano esercitato l’attività per almeno 365 giorni nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023.

La maxideduzione sul costo del lavoro è consentita se il numero di lavoratori a tempo indeterminato, alla fine del periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2023, supera il numero medio di lavoratori a tempo indeterminato dell’anno precedente.

Specifichiamo che la maxi deduzione sul costo del lavoro non incide direttamente sulle buste paga dei lavoratori, ma produce effetti sul cuneo fiscale a carico del datore di lavoro.

Tale incentivo fiscale è compatibile con l’agevolazione giovani under 35 e donne svantaggiate di cui sopra.

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