L’economia italiana è cresciuta nel primo trimestre del 2024 dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al primo trimestre del 2023 in termini di valori reali del PIL corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Si tratta della terza variazione positiva, dopo la flessione registrata nel secondo trimestre 2023. La stima preliminare dell’Istat su base trimestrale riflette un aumento del valore aggiunto diffuso tra i settori, mentre dal lato della domanda, la componente nazionale è in diminuzione a fronte di un aumento della componente estera netta. La crescita congiunturale nel primo trimestre del 2024 dell’economia italiana è in linea con lo 0,3% dell’Eurozona e dell’UE, mentre su base annua la dinamica del PIL italiano supera il +0,4% nell’area euro e il +0,5% nell’UE.
Le dinamiche macroeconomiche saranno esaminate nel webinar che si terrà il lunedì prossimo 6 maggio 2024, dalle ore 12.00 alle 13.15, aperto Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato e dedicato alla presentazione del 29° report dell’Ufficio Studi ‘Incertezze della congiuntura e delle politiche economiche: i rischi per l’economia italiana’.
I fattori di rischio al ribasso per la crescita – Le turbolenze geopolitiche in atto potrebbero prolungare la debolezza del commercio mondiale e influenzare la volatilità dei mercati delle materie prime. Un freno agli investimenti potrebbe arrivare da un eccessivo prolungamento della restrizione monetaria, un più marcato rallentamento dell’attività del comparto edilizio e ulteriori ritardi dell’attuazione degli interventi del PNRR. Inoltre, la politica fiscale diventa restrittiva. Mentre l’ultima manovra di bilancio ha determinano un incremento del deficit del 2024 per 0,7 punti di PIL, dopo la probabile apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia e l’applicazione delle nuove regole del Patto di stabilità e crescita, con la prossima legge di bilancio vi potrà essere una riduzione del saldo primario di bilancio di almeno mezzo punto di PIL. Sulle dimensioni della correzione il parere della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio dell’Italia indica progressi limitati rispetto alle raccomandazioni di bilancio formulate dal Consiglio il 14 luglio 2023, mentre l’Ufficio parlamentare di bilancio delinea gli scenari di finanza pubblica nel contesto del nuovo quadro di regole della UE.
I riflessi di una eccessiva debolezza delle politiche economiche sono esaminati in un recente articolo dell’Ufficio Studi pubblicato su IlSussidiario.net.
Italia da lumaca a gazzella – Una eccessiva intonazione restrittiva della politica monetaria e di quella fiscale, associata ad un ritardo nella ripresa del commercio internazionale, azionerebbero il freno a mano all’economia italiana, quella che in Europa ha meglio performato nella ripresa post pandemia. Tra la Grande crisi e la pandemia (2007-2019) l’economia italiana – ha registrato una decrescita del 3,7% a fronte della crescita a doppia cifra (+10,1%) dell’Eurozona e risultando la “lumaca d’Europa”, collocandosi all’ultimo posto tra le maggiori economie europee per tasso di crescita. Nella ripresa post- pandemia la “lumaca” diventa “gazzella”: tra il 2019 e il 2023 l’Italia cumula una crescita del PIL del 3,5%, facendo meglio di Eurozona (+3,3%), Spagna (+2,5%), Francia (+1,5%) e Germania (+0,7%).
Dinamica cumulata del PIL a prezzi costanti nei maggiori paesi UEM
Var. % cumulata nel periodo, media Eurozona – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurosta
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