Risultato importantissimo per il settore conciario italiano e per la filiera delle pelli in generale, infatti, in data 28 maggio, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il cosiddetto “ DECRETO PELLE” che sancisce nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia nella produzione conciaria.
In particolare, viene offerta una definizione dei termini di pelle e cuoio più corretta e in linea con le normative tecniche e comunitarie.
Viene posto il divieto di utilizzare i termini “cuoio” e “pelle”, anche come prefissi e suffissi, per identificare materiali non derivanti da spoglie di animali come avviene oggi per i poco ortodossi termini ecopelle, vegan leather e simili utilizzati per indicare i materiali sintetici.
Inoltre, il Decreto contiene disposizioni che riguardano esclusivamente i requisiti essenziali di composizione che i prodotti e i manufatti con essi fabbricati devono soddisfare per poter essere immessi sul mercato. L’obiettivo è quello di avere una chiara ed univoca indicazione dei materiali utilizzati e di eliminare possibili ostacoli al potenziamento del mercato.
L’attività di accertamento delle eventuali violazioni sarà svolta dalle Camere di Commercio, dall’Agenzia delle Dogane, dalla Guardia di finanza e dalla Polizia Giudiziaria. Tra le condotte che saranno punite sono ricomprese la mancanza di etichetta o contrassegno e l’utilizzo di etichetta o contrassegno non conforme ai requisiti richiesti.
Confartigianato Imprese, che ha seguito l’iter e si è fatta promotrice delle richieste della categoria, si è espressa positivamente nei confronti dell’introduzione della nuova disciplina.