Le imprese artigiane sono pronte a ripartire nel pieno rispetto della sicurezza di datori di lavoro e dipendenti.
Nel giorno in cui dovrebbero iniziare ad arrivare i 600 euro per il mese di marzo previsti dal decreto Cura Italia chiediamo di poter passare dalla fase dei sussidi a quella del lavoro, mettendo a punto tutte le regole e le precauzioni necessarie per farlo nelle migliori condizioni.
Respingiamo l’idea che vi sia contraddizione tra tutela della salute e lavoro nelle nostre imprese: in realtà in questi giorni sono proprio migliaia di imprese artigiane ad assicurare servizi essenziali quali la pulizia e sanificazione degli ambienti, le forniture alimentari, le consegne delle merci. Il tutto adottando misure indispensabili di protezione per sé e per i cittadini.
La piccola impresa è un presidio fondamentale per la tenuta delle nostre comunità e va aiutata in questo momento a rimettersi in moto prima che sia troppo tardi.
Non vorremmo più discutere di codici Ateco, di deroghe, di burocrazia: vorremmo fossero definite le norme essenziali da rispettare per garantire la comune battaglia contro il coronavirus.
Siamo convinti che sia possibile farlo e pronti ad offrire le nostre proposte a chi ci saprà e vorrà ascoltare.