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Per gli artigiani della carta un futuro green e di qualità Made in Italy


La carta è green, dà lavoro e contribuisce all’export. E può convivere con il digitale. Confartigianato Grafici scende in campo per demolire gli stereotipi su un prodotto di eccellenza della manifattura made in Italy e considerato a torto in via di estinzione e nemico dell’ambiente. I dati di Confartigianato dimostrano il contrario. Le imprese italiane della carta e della stampa sono oltre 18.000 con circa 156.000 addetti ed un fatturato di 33,5 miliardi. Il 58,1% degli addetti sono occupati in aziende di piccola dimensione e, in particolare, gli artigiani sono 11.000 e occupano 39.000 addetti. Numeri che superano abbondantemente quelli del settore dei prodotti elettrici ed elettronici per le telecomunicazioni dove operano 13.435 addetti di cui poco più di un terzo nelle piccole imprese. Sul fronte del commercio estero, negli ultimi dodici mesi ad agosto 2019 abbiamo esportato prodotti della filiera della carta per un valore di 6,9 miliardi di euro, con una crescita del 4,6% nel 2018. Negativo invece, per 5,2 miliardi, il saldo del nostro commercio estero per i devices elettronici. Ma la riscossa della carta si rivela soprattutto nel suo impatto ambientale. Produrre carta non ci priva del verde: secondo i dati dello studio di Confartigianato, infatti, dal 1990 al 2015 in Italia la superfice di boschi e foreste è cresciuta di quasi il 22%, a fronte del + 5,2% della media Ue. E il consumo di carta è compensato dalle ottime performance nelle attività di smaltimento e riciclo. Addirittura su questo fronte l’Italia è la più virtuosa in Europa. Nel 2018 sono state raccolte e riciclate 3,4 milioni di tonnellate di carta e cartone, quasi il 4% in più rispetto al 2017. E tra il 2010 e il 2016 il volume di questo tipo di rifiuti riciclato è aumentato del 34% rispetto alla media europea del 5,5%. Nel 2018, il tasso di recupero degli imballaggi a base cellulosica è arrivato all’88,8%. Niente a che vedere con l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici: in Italia ne ricicliamo soltanto il 34,4%, rispetto alla media europea del 41,2%.


“La carta ha un futuro”. Ne è convinto il Presidente dei Grafici di Confartigianato, secondo il quale “bisogna puntare sulla qualità made in Italy della produzione facendo leva anche sulla corretta informazione in materia di utilizzo e smaltimento della materia prima. Non si risolvono i problemi ambientali demonizzando o non utilizzando più la carta. Invece, deve essere usata in maniera responsabile, accertando anche la provenienza della materia prima”. Il futuro delle aziende artigiane specializzate in prodotti e servizi legati alla stampa e alla comunicazione, dai tipografi ai grafici fino ai cartotecnici, è quindi legato ad un nuovo approccio che valorizza l’eccellenza della nostra antica e preziosa tradizione manifatturiera, sfruttando l’innovazione tecnologica. I nuovi filoni da percorrere sono quelli che puntano sui fattori emozionali, sugli aspetti sensoriali della carta, sulle nobilitazioni di stampa, lavorazioni aggiuntive per un mercato sempre più esigente, ad esempio per quanto riguarda la confezione cartotecnica e il packaging. Tutto questo per dare nuova vita ad un settore molto importante per la nostra economia. Spiega ancora Confartigianato: “Le aziende tipografiche e grafiche ricoprono un ruolo culturale ed economico molto importante nel nostro Paese: sono tradizione, cultura, storia, economia, business, un grande indotto di posti di lavoro e fatturato. L’obiettivo dei Grafici di Confartigianato consiste nello spingere gli acquisti dei privati e soprattutto della pubblica amministrazione, che dovrebbe dare il buon esempio, verso materiali cartacei certificati che, da un lato, garantiscano la tutela dell’ambiente con criteri di rimboschimento e, dall’altro, assicurino un’ottima qualità del prodotto”. Insomma carta e web possono convivere: “Il web non può sostituire il cartaceo e viceversa. Sono due modi di comunicare complementari, che devono viaggiare in parallelo”.

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