Dopo il buio della crisi, gli imprenditori si stanno impegnando per recuperare terreno e, in molti, si cimentano nell’economia 4.0. La rivoluzione digitale offre numerose occasioni per la creatività e la voglia di innovare delle nostre aziende.Ma, paradossalmente, molti progetti rischiano di bloccarsi per carenza di manodopera specializzata. E sono le imprese artigiane ad avere i maggiori problemi di reclutamento del personale. L’allarme arriva da una rilevazione di Confartigianato che ha fotografato le professionalità più difficili da reperiresul mercato del lavoro. Scoprendo che è introvabile oltre la metà dei profili professionali con le competenze tecniche più evolute richieste dalle aziende artigiane. I più difficili da reperire sul mercato del lavoro sono i tecnici programmatori, esperti di applicazioni, analisti e progettisti di software, tecnici meccanici, elettrotecnici, ingegneri energetici e meccanici. Tutte figure professionali indispensabili alle piccole imprese per cavalcare la rivoluzione digitale ed entrare da protagoniste nell’economia 4.0. Ma, a quanto pare, bisogna fare i conti il paradosso più volte denunciato da Confartigianato di due mondi che non si incontrano: da una parte aziende pronte ad assumere, dall’altra giovani in cerca di lavoro e pronti ad emigrare per trovare un’occupazione. In mezzo famiglie e sistema scolastico che non sanno orientare e preparare i ragazzi alle nuove sfide del mercato del lavoro e a al grande salto nel futuro dell’economia.