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Export MPI sale al 7,2% del PIL. Nei primi 9 mesi del 2017 cresce del 5,1%


In un contesto favorevole agli scambi internazionali si conferma la performance positiva del made in Italy nei settori dove sono maggiormente concentrate le Micro e Piccole Imprese (MPI). Ad ottobre 2017, il volume del commercio mondiale sale del 4,4% rispetto ad un anno prima, anche se si registra un calo (-1,2%) rispetto al mese precedente.

Negli ultimi dodici mesi l’export dei settori a maggior concentrazione di Micro e Piccole Imprese – alimentare, tessile, abbigliamento, calzature, legno, mobili, prodotti in metallo, gioielleria e altre manifatture – sale a 122.012 milioni di euro toccando, con una incidenza sul PIL del 7,2%, il massimo storico degli ultimi venti anni; tocca il massimo anche il saldo degli scambi commerciali dei settori di MPI, positivo per 38.948 milioni di euro.

Nei primi nove mesi del 2017 l’export dei settori di MPI sale del 5,1% e in dettaglio sale del 6,6% nei Paesi al di fuori dell’Unione europea a 28 e del 3,9% all’interno dell’Ue.

In chiave settoriale è diffusa la crescita delle vendite all’estero: il settore a maggiore crescita è quello delle Altre manifatture in salita del 7,8% – spinto dal +12,2% della Gioielleria – seguito da Metalli con il 7,1%, Legno con il 5,8%, Alimentare e Pelle che crescono entrambi del 5,4%, Abbigliamento con il 3,8%, Mobili con il 2,9% e Tessile con l’1,0%.

L’esame delle tendenze sul territorio mette in luce che nei primi nove mesi del 2017 tra le maggiori regioni si osserva una crescita dell’export di MPI a doppia cifra in Piemonte (+10,3%, trainata dall’aumento del 28,9% delle Altre Manifatturiere), Friuli-Venezia Giulia (+10,0% trainata dal +20,6% dei Prodotti in metallo). Seguono Abruzzo (+9,2%) con aumento del 39,1% per Pelle e del 17,3% per i Prodotti in metallo, Lazio (+8,2%) dove sale del 22,9% l’Abbigliamento e del 15,3% i prodotti in Pelle, Toscana (+6,1%) in cui cresce del 10,4% l’Abbigliamento e del 9,4% i prodotti in Pelle e Lombardia (+5,6%) con aumenti dell’11,4% dell’Alimentare e del 10,3% della Pelle. Presentano aumenti anche: Emilia-Romagna (+3,8%), Veneto (+3,7%), Trentino-Alto Adige (+3,6%), Umbria (+2,7%) e Puglia(+2,2%). Tra le principali regioni l’export cala (-1,2%) solo in Campania ed è stazionario (-0,1%) nelle Marche.

Tra le maggiori province si riscontra una crescita a doppia cifra delle vendite all’estero nei settori di MPI ad Alessandria (+29,3%, su cui incide il +37,0% di Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, pietre preziose lavorate), Arezzo (+13,4%, maggiormente influenzato da +40,0% della Pelle), Cuneo (+11,4%, trainato dal +16,5% dell’Alimentare) e Udine (+10,2% con un +29,4% nel Metallo). Seguono, con aumenti sopra alla media, Pordenone(+9,4%), Milano (+8,7%), Venezia (+8,4%), Biella (+7,8%), Piacenza (+7,4%), Bologna (+6,6%), Bergamo (+6,4%), Firenze e Roma (per entrambe +6,0%); in controtendenza Salerno ( -5,6%), Modena (-4,7%) e Como (-0,3%).

Il grado di esposizione, dato dal rapporto tra le esportazioni nei settori di MPI e il valore aggiunto territoriale, mostra il valore più elevato in Veneto con il 19,16%, più che doppio rispetto alla media dell’8,41%; seguono Toscana con il 15,38%, Marche con il 12,31%, Emilia Romagna con il 11,64%, Friuli-Venezia Giulia con l’11,25%, Piemonte con il 9,97% e Lombardia con il 9,85%. La provincia con il maggior grado di esposizione è Belluno con il 53,44% (45 p.p. in più rispetto alla media, risultato dovuto alla forte specializzazione nell’Occhialeria); seguono Biella (37,20%), Arezzo (36,37%), Prato (34,58%), Vicenza (32,71%), Fermo (28,95%), Treviso (26,21%) e Alessandria (25,52%).


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